di Alessio Consorte
UFO, Parlano i piloti, è l’ultimo avvincente libro di Alberto Negri e Sabrina Pieragostini dedicato alle testimonianze degli avvistamenti con tantissimi particolari inediti…
“Sto ancora salendo, l’oggetto è sopra e davanti a me e si muove alla mia velocità o più rapidamente. Andrò da vicino per vedere meglio”. Queste furono le ultime parole del pilota militare Thomas F. Mantell del Kentucky Air National Guard. Era iI 7 gennaio 1948, il venticinquenne capitano americano morì nell’impatto del suo caccia P-51 Mustang, dopo l’inseguimento di un UFO.
Capita in queste giornate di lockdown di uscire per esigenze culturali piuttosto che fisiche, dirigersi in libreria per acquistare un volume di argomento storico, e comprarne uno sugli UFO. Perché da tanto tempo, pur essendo appassionato di ufologia, non mi imbattevo in un libro che trattasse così in dettaglio l’argomento, avvistamenti o misteri in generale. Invece, tra uno scaffale e l’altro, ho notato una copertina di grande richiamo, con un quadrante militare e al centro il mirino puntato su un oggetto volante misterioso: il libro si intitola appunto “UFO, Parlano i Piloti” edito da Mursia.

Apro una pagina a caso ed è la storia di un pilota americano che si è imbattuto sfortunatamente in un inseguimento “alieno” ad altissima velocità. E’ la vicenda del citato Thomas F. Mantell che perse la vita inseguendo un oggetto misterioso come gli era stato ordinato. Nel lontano 7 gennaio del 1948, il personale del Godman Airfield di Fort Knox, aeroporto militare vicino Louisville, avvistò un oggetto non identificato; venne inviata subito una flotta aerea già in volo per una missione, ordinando di intercettare l’oggetto misterioso. Mantell lo individuò e ne rimase talmente affascinato che continuò a salire con il suo F-51: arrivò a 9000 metri e poi iniziò a precipitare.
Una storia vera che potrebbe essere un soggetto per qualsiasi film di genere, ma allo stesso tempo ha aumentato ancora di più la mia curiosità di acquistare il libro. Un vero e proprio dizionario di storie di ufologia, raccolte con passione e rigore, con uno stile giornalistico e ricco di fonti, che fanno appassionare e riflettere; ma soprattutto guidano il lettore ad un ragionamento logico, senza mai far emergere troppo la grande passione che si cela dietro un lavoro di altissima qualità, come quello realizzato dalla giornalista e conduttrice di Studio Aperto Sabrina Pieragostini.
Il libro è scritto a quattro mani con Alberto Negri, documentarista e Presidente del Gruppo Spazio Tesla, un’associazione no profit di ricerca e divulgazione scientifica nell’ambito dell’esobiologia (studio dell’esistenza della vita extraterrestre, ndr).
Ogni capitolo, porta il lettore nell’orizzonte degli eventi, a volta sembra quasi di poter toccare con mano un oggetto non identificato. Molto interessante l’incredibile storia del generale Giulio Mainini, responsabile delle indagini dello Stato Maggiore dell’Aeronautica italiana con le sue rivelazioni che non anticipiamo. Oppure il capitolo dal titolo “Ho sparato ad un UFO” che emoziona anche il lettore più scettico: tutto brillantemente documentato e redatto in maniera impeccabile, considerando che tantissimi video e racconti sono considerati autentici anche dal Pentagono. Il volume appassiona e, sicuramente, acquisterà ancor di più un notevole valore in futuro, per la ricca e puntuale citazioni di fonti e protagonisti come i top gun della Marina Militare statunitense. Per questo ho voluto rivolgere con grande piacere qualche domanda alla coautrice Sabrina Pieragostini.

Sabrina, quanto tempo avete impiegato a scrivere questo libro e come è nata l’idea?
L’idea ci è venuta dopo aver visto la grande eco mediatica ottenuta dai cosiddetti “video del Pentagono”, quei tre filmati realizzati in momenti diversi da piloti della US Navy all’inseguimento di velivoli dalle prestazioni sorprendenti, ripresi con le sofisticate telecamere all’infrarosso montate sui jet supertecnologici degli Stati Uniti. Immagini assolutamente straordinarie, certo. Ma io e Alberto eravamo a conoscenza di racconti altrettanto straordinari rilasciati da molti altri piloti che però non erano stati creduti in passato proprio perché non avevano prove fotografiche di quanto affermavano ed erano stati derisi o screditati. Analogamente, sapevamo dell’esistenza di molti altri testimoni che per evitare conseguenze avevano preferito tacere i loro incontri in volo con oggetti di origine e natura misteriosa. Da qui l’idea di raccogliere e raccontare gli episodi più significativi della Storia dell’Aeronautica. Un lavoro di ricerca lungo e complesso, perché abbiamo voluto controllare quanto più possibile le fonti: per i casi più lontani, abbiamo ad esempio recuperato gli articoli di giornale del tempo o le deposizioni originali con le prime testimonianze dei protagonisti – alcuni li abbiamo riportati in forma integrale. Per i fatti più recenti, abbiamo recuperato le interviste da rilasciate dai testimoni oculari in conferenze stampa o in tv, oppure li abbiamo contattati direttamente e intervistati.
Hai sentito l’esigenza di fare un lavoro così complesso per passione o perché in realtà c’è una forza maggiore, mistica direi, che ti ha spinto a compiere questa bellissima fatica giornalistica?
La molla principale è la curiosità – voglio capire cosa siano gli oggetti avvistati in cielo in tutto il mondo che ancora sfuggono a una spiegazione esauriente. Fino a poco tempo fa, era facile archiviare tutto come fantasie o invenzioni, ma adesso è impossibile: da quanto il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha ammesso che i suoi piloti hanno effettivamente ripreso dei “fenomeni aerei non identificati”, la questione è diventata tremendamente seria. Ora non si tratta più di stabilire se gli UFO esistono oppure no: pur usando una diversa terminologia – UAP al posto di UFO – il Pentagono ha già dato risposta affermativa. Ora si tratta di rispondere alle domande più complesse: cosa sono? Da dove arrivano? Chi li ha costruiti? Cosa vogliono? Dovrebbe essere la priorità per ogni Governo e per ogni cittadino: se ci sono velivoli sconosciuti che si muovono per motivi altrettanto ignoti nei nostri cieli, velivoli potenzialmente pericolosi proprio perché non sappiamo nulla della loro natura eccetto che mostrano una tecnologia incredibilmente superiore a quella in uso, be’, io sinceramente non sono tranquilla, voglio saperne di più.
Extremamente è il nome del tuo seguitissimo blog: eri anche redattrice dell’innovativo programma Mistero su Italia Uno (ci manca moltissimo!). Quanto è difficile raccontare vicende così particolari e mantenere una credibilità sia di narrazione che di attendibilità delle fonti?
Si, ho collaborato con il programma Mistero ed è stata una bellissima esperienza. Extremamente, per alcuni anni, ha avuto anche un’appendice televisiva nella rubrica che andava in onda tutti i venerdì sera all’interno del tg di Italia 1 Studio Aperto e aveva molto seguito. Sia in tv che nel blog ho sempre cercato di affrontare gli argomenti anche più sorprendenti e assurdi con equidistanza, dando voce a tutti, rispettando le diverse opinioni – anche diverse dalle mie, ovviamente – senza polemiche o faziosità, senza sposare tesi o negarne altre a priori. Il mio obiettivo – non so se l’ho raggiunto – è fornire al lettore o allo spettatore tutti gli elementi necessari per formarsi una propria idea. Ognuno è libero di credere o non credere, però prima dovrebbe informarsi e sentire tutte le campane, non solo quelle più “amiche”. Insomma, senza pregiudizi.
Qual è la storia ufologica che più ti ha colpito fra le tante che hai raccolto?
Difficile fare una classifica! Nel libro abbiamo raccontato decine di episodi che lasciano davvero perplessi, per la credibilità dei testimoni (a volte, l’intero equipaggio di un aereo), per l’eccezionalità dell’avvistamento (persino UFO lunghi centinaia di metri, grandi come portaerei!) e per il lavoro di insabbiamento messo in atto per negare o sminuire la portata della segnalazione. Tra i tantissimi casi, ne cito uno che ci riguarda da vicino, accaduto proprio in Italia, sopra l’aeroporto militare di San Damiano Piacentino nel 1966. Un avvistamento in quota che ha avuto almeno tre testimoni oculari tra i piloti, tenuto segreto per decenni e poi riportato alla luce grazie al lavoro di indagine di Alberto Negri. Ha rintracciato uno dei comandanti del tempo, mandati a controllare da vicino cosa fosse la strana stella che in pieno giorno brillava sulla perpendicolare dell’aeroporto: Alberto ha trovato Dante Golinelli e lo ha convinto a raccontare, a distanza di oltre 50 anni, cosa avesse visto. E non era un pallone sonda – come si affrettò a dire l’Aeronautica per chiudere rapidamente il caso – ma un velivolo argenteo di forma triangolare immobile in cielo. Un racconto da brividi, che il comandante Golinelli ha rilasciato in esclusiva per noi.
Credi realmente all’esistenza di forme di vita extraterrestre?
Per quello che mi riguarda, in assenza di prove certe, la consueta associazione UFO=Alieni è solo un’ipotesi. Suggestiva, con tanti indizi a suo favore, ma solo un’ipotesi, non una certezza. Ma se mi chiedi se, in generale, ritengo possibile l’esistenza di altre intelligenze nel cosmo, la mia risposta è: assolutamente sì. E al contrario di quanto dicono di solito di astrofisici, ritengo che le distanze enormi che ci separano da altri pianeti potenzialmente abitati siano un ostacolo solo per noi e per la nostra limitata tecnologia, ma non per eventuali visitatori più avanti di noi di migliaia o milioni di anni. Non vedo perché altre civiltà non possano avere trovato il modo per viaggiare da una stella all’altra in tempi relativamente brevi. E nel libro, troverete la teoria a proposito formulata da un fisico teorico americano molto noto, Jack Sarfatti, che è sicuro di aver capito come fanno a muoversi…
Cosa ti spinge in questa continua avventura fra realtà umana e verità “aliena”?
Come detto, il desiderio di sapere. E la convinzione che abbiamo ancora tanto da scoprire. Ogni giorno ci può riservare una novità, uno sviluppo inaspettato, una rivelazione sorprendente. Quello che oggi appare impossibile, domani o tra dieci anni o tra cento sarà una realtà assodata e i nostri nipoti magari rideranno di noi, della nostra ignoranza, della nostra incapacità di riconoscere l’evidenza.
Un grande capolavoro literario…da continuare…fino al risveglio della intera Umanità
L’argomento UFO rimane sempre affascinante e misterioso. Belle le persone come Sabrina Pieragostini e Alberto Negri ,che cercano di scavare a fondo tra fatti, avvistamenti taciuti e testimonianze ancora presenti. Complimenti! Il Vostro studio è molto interessante e di stimolo : in tutti noi esiste la voglia del sapere , del conoscere nuove realtà, che nel futuro potrebbero far parte del nostro quotidiano..