Pensione: nel 2023 a 62 anni o 63 anni, gioia per i futuri pensionati e normativa INPS di favore

Oggi tanti lavoratori vorrebbero andare in pensione ma l’attuale sistema pensionistico è decisamente molto duro.

Tuttavia arrivano novità veramente clamorose che possono permettere di andare in pensione a 62 anni oppure a 62 anni nel 2023.

ANSA

Vediamo di capire che cosa sta succedendo. Il perno dell’attuale sistema pensionistico è che si può andare in pensione soltanto a 67 anni e con almeno 20 anni di contributi; per tanti lavoratori queste due condizioni sono piuttosto difficoltose.

Rivoluzione che cambia la vita a tanti

Infatti tanti lavoratori non riescono ad arrivare ai famosi 20 anni di contributi così come anche tanti altri lavoratori per tutta una serie di ragioni alle volte anche fisiche vorrebbero andare in pensione prima ma purtroppo non possono.

Pixabay

Tuttavia ci sono novità molto positive per quello che riguarda l’età pensionabile. Infatti dalle prossime elezioni politiche ormai imminenti dovrebbe venire fuori una coalizione di centrodestra. Il governo di centrodestra si è detto molto vicino ai pensionati presenti e futuri e ha detto di voler operare una vera e propria rivoluzione sul fronte delle pensioni. Fino ad oggi le novità più clamorose promesse dalla coalizione di centro-destra sono state quella delle pensioni minime mille euro e anche quella della cancellazione dell’odiata legge Fornero.

Una svolta importante

Tuttavia molti osservatori politici notano come potrebbe diventare molto facile andare in pensione a 62 anni o a 63 anni nel 2023. La riforma delle pensioni sicuramente ci sarà perché il governo di centrodestra l’ha promessa in tutti i modi. Si tratterà sicuramente di una riforma forte forte. La CISL proprio pochi giorni fa è tornata alla carica con una pensione flessibile che parte dai 62 anni di età. Infatti i sindacati vorrebbero fortemente che i lavoratori potessero andare in pensione dai 62 anni di età fermi restando sempre i 20 anni di contributi versati. Fino ad oggi i sindacati hanno trovato una sorta di muro nel governo Draghi.

La questione dei contributi

Infatti la richiesta di pensioni flessibili a partire dai 62 anni oppure dai 63 anni si è scontrata col divieto posto dal governo Draghi a causa dei vincoli di bilancio. Tuttavia per questa uscita a 62 anni ci sono forti polemiche. Infatti se l’uscita a 62 anni diventasse una penalizzazione per la pensione, lo Stato ci potrebbe anche stare ma se l’uscita a 62 anni diventasse a carico delle casse dell’INPS, difficilmente anche il prossimo governo potrebbe accettarla. Quindi un’uscita a 62 anni potrebbe anche essere probabile ma il punto è capire chi dovrà sobbarcarsi l’onere contributivo.

Salvatore Di Maggio

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