Ti trovi pochi soldi con l’assegno di inclusione? Probabilmente hai commesso questo errore che cambia tutto: ecco il dettaglio.
Una notizia che non è certamente delle migliori per chi ha fatto domanda per l’assegno di inclusione. Ecco perché alcuni hanno un assegno con un importo decisamente inferiori, il motivo sta nel dettaglio.
La misura dell’Assegno di Inclusione è stata presentata come una sorta di Reddito di cittadinanza, ma in realtà è molto diversa soprattutto negli importi. In molti hanno percepito pochi soldi e questo non dipende solo dall’ISEE: ecco perché allora alcuni beneficiari si sono ritrovati con un assegno molto basso. Dipende tutto da un dettaglio che non molti conoscono: ecco di cosa si tratta.
Assegno di inclusione, ecco perché alcuni stanno percependo pochi soldi
Per i soggetti di età compresa tra i 18 e i 59 anni non è possibile accedere all’Assegno di Inclusione a meno che non siano invalidi o presi in carico dai servizi sociali comunali. Per questo viene erogato solo alle famigli che hanno un soggetto in casa minore, oppure invalido, o con età pari almeno a 60 anni. In questo caso comunque le famiglie avranno meno soldi rispetto a quello che venivano erogati con il Reddito di cittadinanza. Infatti prima di questa nuova misura l’importo era calcolato in base la nucleo familiare e non solo in base alla presenza di soggetti fragili. Ecco quindi che quello che bisogna capire è come fare per evitare che sia ancora più basso l’importo. Entra in gioco il dettaglio del Supporto alla Formazione e al Lavoro.
Secondo quanto riporta la Legge di Bilancio nel merito dell’Assegno di Inclusione, i soggetti che non rientrano nella categoria di minori, fragili e over 60, possono richiedere il Supporto alla Formazione e Lavoro, ovvero colo che hanno tra i 18 e i 59 anni. Significa che le famiglie che hanno fatto richiesta e preso l’Assegno di Inclusione possono richiedere per i soggetti esclusi dalla prima misura, che venga data loro la seconda. Questo dettaglio chiaramente non è noto a tutti ed ecco il motivo per il quale tantissime famiglia percepiscono il minimo del sostegno.
Dal 1 settembre è infatti operativa anche la piattaforma per richiedere il Supporto per la Formazione il Lavoro, ovvero un contributo di 350 euro al mese che sostituisce in pare il Reddito di Cittadinanza. Si tratta di un breve sussidio mensile che l’INPS eroga per un massimo di 12 mensilità a chi frequenta corsi di formazione e intende riqualificarsi per trovare lavoro.