Il suo cane abbaia troppo e un uomo la accoltella: gravissima una donna a Torino
Accoltellata al collo e all’addome per via del suo cane: arrestato un 72enne
Quando si accoglie in famiglia un animale domestico, la quotidianità di ogni membro della famiglia in qualche modo cambia irreversibilmente. Per quanto ci si possa preparare o, per via di adozioni precedenti, si sappia a cosa si va incontro, di fatto le necessità dell’animale soprattutto se cucciolo nei primi tempi sovrastano qualsiasi altro impegno, riempiendo la quotidianità di amore e coccole.
Adottare un cane, però, può anche portare a qualche problema di convivenza non tanto con i propri famigliari, quanto più con i vicini di casa. Se il rapporto non è dei migliori, infatti, i pianti e gli abbai del cucciolo possono infastidire chi vive di fianco e si può arrivare fino a denunce vere e proprie.
Nei giorni scorsi, però, a Torino si è andati oltre: una donna è stata accoltellata al collo e all’addome da un 72enne oggi arrestato per tentato omicidio poiché, a detta di quest’ultimo, il suo cane abbaiava eccessivamente.
Accoltellata per il suo cane: cos’è successo
Secondo quanto stanno ricostruendo in queste ore gli inquirenti, i fatti sarebbero accaduti la sera del 1° gennaio 2025 alla periferia Sud di Torino, in corso Maroncelli. Solo oggi, però, la Questura del capoluogo del Piemonte ha reso noti i dettagli: pare che, stanco del continuo abbaiare del cane, il 72enne sarebbe sceso dal suo appartamento in strada e senza indugiare avrebbe sferrato diverse coltellate al collo e all’addome di una donna di 63 anni, che stava passeggiando con il cane ed un amico.
Sul posto sono subito arrivati l’ambulanza e le forze dell’ordine: la donna è stata trasportata in ospedale, dove ancora oggi è ricoverata in prognosi riservata in terapia intensiva e l’uomo è stato arrestato. Tra i due sembra che già in passato ci siano stati problemi relazionali legati sempre alla rumorosità del cane.
Cosa succederà adesso
Il proseguimento delle indagini potrà determinare con esattezza la dinamica dell’aggressione e, di conseguenza, potrà stabilire le precise colpe dell’uomo ed eventualmente della donna. Anche il decorso del suo ricovero sarà determinante: se le sue condizioni dovessero peggiorare, anche le accuse nei confronti dell’uomo potrebbero diventare più pesanti.
Cruciale, poi, sarà la testimonianza dell’amico che era a fianco della donna al momento dell’aggressione e di eventuali altri testimoni, nonché di chi era a conoscenza delle difficoltà relazionali tra i due, sempre causate dalla rumorosità dell’animale domestico della 63enne.