Salgono i prezzi di benzina e diesel: cosa sta succedendo (ildemocratico.com / pexels)
Allarme carburante, il pieno torna ai massimi prezzi: cosa sta succedendo
Uno dei beni di prima necessità ai quali non si pensa mai quando si parla di ciò che oggi come oggi è strettamente necessario alle famiglie per la vita di tutti i giorni è quello del carburante. Sebbene di fatto non sia di primaria importanza come l’acqua o il cibo, di fatto senza un’automobile funzionante, soprattutto in certe zone e città poco servite dai mezzi pubblici, è impensabile anche solo riuscire ad andare a lavoro.
Molte aziende, per esempio, quando assumono nuovo personale chiedono espressamente ai candidati se possiedono un’automobile propria, questo a riprova del fatto che, per quando soprattutto nelle metropoli i servizi di trasporto pubblico si stiano potenziando, di fatto essere automuniti è essenziale per la vita di tutti i giorni.
Un problema degli ultimi anni, in questo senso, è però quello del costo del carburante: da un po’ di tempo a questa parte, il prezzo al litro dei carburanti tradizionali come diesel e benzina è schizzato alle stelle. Anche in questi giorni, la situazione sta tornando ad essere preoccupante: il punto della situazione.
Facendo una media nazionale, ad oggi il prezzo del diesel è di 1.72 euro al litro mentre quello della benzina in self è di 1.82 euro al litro. Queste cifre, poi, aumentano ulteriormente se si considerano i distributori localizzati lungo le autostrade: la benzina qui costa 1.90 al litro e il gasolio 1.82, sempre considerando solo il self-service. Le prime a segnalare il problema e a sollevare contestazioni sono le associazioni Federconsumatori e Codacons, che parlano espressamente di “una escalation senza sosta” i cui effetti per i consumatori e per le aziende possono essere devastati.
A questa lamentela, però, risponde il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che replica che il governo è riuscito a contenere i prezzi del carburante a fronte di “uno scenario internazionale sempre più negativo“. Ancora una volta, infatti, sono i conflitti armati e le guerre commerciali che sconvolgono il mondo che determinano queste fluttuazioni del prezzo del carburante. Il petrolio, per esempio, all’inizio di quest’anno ha superato la cifra di 81 dollari al barile.
Secondo Staffetta Quotidiana, mentre il prezzo nei distributori cresce diminuiscono le quotazioni dei prodotti raffinati. Rispetto al periodo di Natale, il pieno agli italiani costa più di 2 euro in più e tali rincari si riversano anche sul prezzo dei beni al dettaglio, poiché in Italia l’88% della merce viaggia su gomma e tali aumenti del prezzo del carburante si riversano anche sulle aziende produttrici e trasportatrici, che quindi li applicano poi al cliente finale. La situazione, quindi, è delicata.
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