Indagine Istat sugli stipendi in Italia: la parità è ancora un lontano miraggio
Per quanto la modernità conceda ai giovani una vita molto più sicura ed agiata sotto diversi punti di vista rispetto a quella condotta dai loro genitori alla loro età, sul piano economico la questione è decisamente diversa: per le famiglie giovani, infatti, il futuro si prospetta incerto, il lavoro non è di certo il porto sicuro su cui fare affidamento e gli stipendi sono in molti casi bassi e insufficienti.
I fattori che determinano questa situazione sono molteplici, a partire dalla crisi economica internazionale che affligge molti paesi tra cui l’Italia da più di dieci anni fino ad arrivare a specifiche politiche nazionali che, nel corso degli anni, possono non aver favorito le tasche dei più giovani e quindi la pianificazione del loro futuro.
L’ultima indagine Istat sugli stipendi che prendono i lavoratori italiani, poi, non risolleva affatto gli animi: tra uomini e donne c’è ancora una forte disparità ma le differenze non si basano solo sul sesso biologico, anzi. Ecco tutti i dettagli.
In Italia, gli stipendi sono più alti per chi ha un contratto a tempo indeterminato nel settore pubblico e vive nel Centro del paese. Gli uomini continuano a guadagnare più delle donne, soprattutto se sono laureati ed hanno più di 50 anni: la popolazione maschile percepisce in media 16,80 euro all’ora, contro i 15,90 euro della popolazione femminile. Nel caso di laurea o buona posizione all’interno della gerarchia aziendale, poi, il divario aumenta: tra i dirigenti uomo e donna, per esempio, la differenza arriva fino al 30%.
Cruciale, in questo senso, anche l’età. Secondo l’ultima indagine Istat, i giovani guadagnano in media 11,90 euro all’ora, che corrisponde al 36,4% in meno rispetto ai loro colleghi che hanno più di 50 anni, che percepiscono in media 18,70 euro all’ora. Fondamentale, poi, il titolo di studio: tra i meno istruiti e i laureati il divario di stipendio può arrivare fino al 43,6%.
Secondo l’ultima indagine Istat, i salari più elevati si registrano nel settore delle attività assicurative e finanziarie: qui la retribuzione media oraria è di 25,90 euro. Ultimo in classifica, per quanto riguarda lo stipendio, è invece l’ambito dei servizi di ristorazione e di alloggio, con una media di 10,90 euro all’ora. Il settore pubblico, infine, è più fortunato di quello privato: nelle unità economiche a controllo pubblico statale, infatti, lo stipendio medio lordo annuo ammonta a 39.670 euro, quando nel privato è di 36.034 euro.
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