Bollo conti correnti, è ufficiale ormai: tutto quello che guadagni lo paghi | Un’ecatombe
Cosa vuol dire che tutto quello che guadagnate lo dovrete investire nel pagamento del bollo del vostro conto corrente? Facciamo chiarezza in merito.
Ogni cittadino dovrebbe appoggiarsi a un conto corrente che sia postale o bancario, o ai vari metodi alternativi come per esempio la PostePay Evolution, per poter ricevere e versare lo stipendio, pagare le tasse, spese varie e così via, in maniera più fluida.
Ovviamente questi luoghi virtuali dove depositare le vostre entrate hanno dei costi di gestione, più o meno alti, dipende anche dalla vostra età e dal momento in cui l’avrete aperto. Le possibilità economiche passate prevedevano anche conti a zero speso, ma i tempi sono cambiati e con il carovita arrivato alle stelle, è normale che ogni cosa abbia subito dei rincari.
Per questo stupisce e forse neanche poi tanto, il fatto che molti sostengono in rete che per pagare il bollo per il conto corrente è come se servisse tutto quello che guadagnano. Come mai questo scempio?
Cosa sapere dell’imposta di bollo
Prima di parlarvi del bollo dei conti correnti e della sua tassazione, dobbiamo fare una netta distinzione con l’imposta di bollo che viene applicata sia in banca che in posta. Questa tassa è stata approvata nel 2012 ed è principalmente un tributo fisso pagato all’Agenzia delle Entrate.
Questo contributo viene pagata quando la giacenza di ogni cittadino arriva a essere superiore ai 5000€ ed è precisamente di 34,20 euro per i conti correnti di persone fisiche e anche per i libretti di risparmio o 100 euro per i conti di società o associazioni. Per evitare questa tassa, molti cittadini, quando stanno per raggiungere la suddetta cifra, investono una parte di questi risparmi o in azioni per esempio o direttamente in un buono postale.
Il bollo dei conti correnti
Ed eccoci giunti al fulcro del nostro articolo, dunque c’è confusione in rete in merito al pagamento del bollo sui conti correnti e soprattutto alla cifra esorbitante che capita di dover versare in alcune casistiche. Detto ciò, come avrete potuto intuire, l’imposta di bollo è una cosa, mentre il costo del bollo di cui si lamentano in molti è un’altra.
Riguarda la tassazione sui rendimenti del 26% e su quelli inerenti agli investimenti bancari che toccano un’aliquota che raggiunge anche il 59-60%, come rivelano da energycue.it. Inoltre recentemente, è stata applicata una tassazione del 42% derivanti dai rendimenti sui Bitcoin. A prescindere da questi costi, molti italiani si sentono comunque più sicuri ad affidare i loro risparmi e i loro investimenti nei conti correnti bancari o postali, mentre un’altra parte ha deciso di destinare i propri soldi a polizze, quali vita di ramo III e V.