Italia, confermato un caso di colera: cosa comporta questa malattia e come la si prende
Una positività al colera, in Italia: cosa dice l’Istituto Superiore di Sanità
Il sospetto c’era già nei giorni scorsi ma l’ufficialità è stata data dall’Istituto Superiore di Sanità solo poche ore fa: il 29enne oggi ricoverato in terapia intensiva alla Poliambulanza di Brescia ha contratto il colera. Caso segnalato come sospetto il 3 gennaio 2025, le analisi approfondite svolte nel corso di queste settimane hanno confermato la positività al Vibrio Cholerae sierogruppo O1, quello produttore dell’enterotossina responsabile dell’infezione.
Il colera è un’infezione diarroica acuta causata appunto da un batterio la cui trasmissione avviene per contatto orale diretto o indiretto, contatto con feci o con alimenti contaminati. Sebbene in Italia non sia una malattia diffusa, in alcuni Paesi del mondo è ancora un morbo endemico: a causare la maggior parte delle epidemie è il sierogruppo O1, proprio quello al quale è risultato positivo il paziente 29enne di Brescia.
Ecco però cosa succede ora in Italia e, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, quali sono i prossimi passi nella gestione di questa positività e della presenza del Vibrio Cholerae sul suolo italiano.
Colera in Italia: cosa sta succedendo
Come ribadito dalla Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia, il caso del 29enne ricoverato a Brescia non è autoctono: l’uomo, infatti, avrebbe contratto la malattia durante un viaggio recentemente svolto in Nigeria. Nel frattempo, le autorità sanitarie stanno svolgendo alcune indagini in merito ai contratti stretti dell’uomo: sembra che nessuno di loro presenti sintomi ma, nonostante ciò, proseguono le analisi preventive.
Non c’è alcun allarme, quindi, al momento: l’Istituto Superiore di Sanità, il Ministero della Salute e l’ATS Brescia stanno monitorando la situazione giorno dopo giorno, sia a livello epidemiologico che a livello specifico in relazione allo stato di salute del 29enne oggi ricoverato in prognosi riservata.
Come si cura il colera
Al momento, la strategia più utile per contrastare il colera è quella della reintegrazione dei liquidi persi a causa del vomito e della diarrea. Questa modalità di cura e di intervento si è rivelato funzionante nel 90% dei casi: si può procedere con l’assunzione di soluzioni ricchi di zuccheri, elettroliti ed acqua oppure si può, nei casi più gravi, optare per il ripristino dei fluidi per via intravenosa.
In seguito al ristabilimento dei livelli di liquidi, solo l’1% dei pazienti risultati positivi al colera va incontro alla morte: nella maggior parte dei casi, infatti, il morbo dopo la reidratazione si risolve in autonomia.