Cooperante scomparso in Venezuela, più di 40mila firme chiedono la liberazione di Alberto Trentini. Il silenzio del governo di Maduro
Partito ad ottobre per il Venezuela, di Alberto Trentini non si sa più niente: la raccolta firme
Proprio nei giorni in cui l’Italia intera apprendeva della carcerazione di Cecilia Sala e, dopo 21 giorni di isolamento all’interno della prigione di Evin a Teheran, della sua liberazione, i genitori di Alberto Trentini hanno deciso di aprirsi e di raccontare l’inferno nel quale stanno vivendo da ormai quasi quattro mesi.
Cooperante internazionale di 45 anni di grande esperienza e partito ad ottobre per il Venezuela come coordinatore per l’ONG Humanity and Inclusion che si occupa di persone con disabilità, infatti, Alberto Trentini risulta scomparso da ormai parecchie settimane: una delle poche certezze è che il 15 novembre 2024 è stato fermato dalle autorità del Venezuela mentre svolgeva il suo lavoro e, da quel momento in poi, di lui non si è saputo più niente.
La raccolta firme per liberarlo e il silenzio di Maduro
Come sottolinea anche il Corriere della Sera, anche nel caso di Alberto Trentini la mobilitazione del popolo è fondamentale poiché, come si è visto per il caso di Cecilia Sala, parlarne e “fare rumore” può fare la differenza. Su Change.org, quindi, è stata indetta una raccolta firme che chiede la sua immediata scarcerazione che, in poche ore, ha raccolto ben 40mila sostenitori e che nelle prossime è destinata ad accoglierne ancora ed ancora: per fare sì che il governo italiano prenda una posizione netta, però, ne sono necessarie molte di più.
Dal 15 novembre, giorno nel quale il cooperante è stato fermato dalle autorità venezuelane per un motivo ancora sconosciuto, di lui non si sa più niente: non si conoscono le sue condizioni di salute e di detenzione, né i motivi per i quali sarebbe stato trattenuto, se così fosse. A sostenere la sua liberazione e la battaglia dei genitori di Trentini anche la mamma e il papà di Giulio Regeni che, a Che Tempo Che Fa da Fabio Fazio, hanno chiesto al governo italiano di intervenire con urgenza.
Il silenzio di Maduro
Se in Italia, quindi, il caso di Alberto Trentini inizia a fare rumore, dall’altro lato il governo venezuelano sotto la guida di Maduro non ha rilasciato alcuna comunicazione né alle autorità italiane, né ai genitori del cooperante 45enne. Questo silenzio, quindi, alimenta il sospetto dell’omertà istituzionale e favorisce anche la preoccupazione della famiglia, che ormai da troppo tempo aspetta risposte.