La scuola boccia loro figlio e loro la denunciano, ma il Tar li ferma: ora devono risarcire i danni

La scuola boccia loro figlio e loro le fanno causa, ma il Tar la boccia: ora devono risarcire i danni (ildemocratico.com / pexels)
Il figlio viene bocciato e loro fanno causa all’istituto: ora son costretti al risarcimento
I fatti risalgono al 2022 ma il Tar si è appena pronunciato, quindi i genitori dello studente in questione hanno saputo solo ora di dover risarcire dei danni sia la scuola, sia il Ministero dell’Istruzione: in seguito alla bocciatura, che l’avrebbe costretto a ripetere il 2° anno di scuola superiore di secondo grado, non ci sarebbero stati e avrebbero presentato causa contro l’istituto.
Per i genitori, infatti, la scuola e gli insegnanti avrebbero boicottato il figlio e l’avrebbero quindi portato alla bocciatura per loro volontà, senza dargli modo di recuperare le insufficienze e quindi di salvare l’anno. Di qui, la causa nei confronti della scuola: ecco però cos’ha detto il Tar e cosa dovranno fare ora i genitori dello studente.
Il Tar boccia il ricorso: i genitori dovranno rimborsare la scuola
Nel 2022, a fine del secondo anno di scuola superiore, uno studente fiorentino iscritto presso una scuola della città è stato bocciato a causa dell’alto numero di insufficienze nelle diverse materie scolastiche ed è stato quindi costretto a ripetere il secondo anno. Secondo i genitori, però, i docenti non avrebbero tenuto conto del disturbo di apprendimento di cui soffre, non rispettando neanche i suoi impegni previsti dal piano didattico personalizzato. Inoltre, secondo i suoi genitori il ragazzo avrebbe subito per tutto l’anno un atteggiamento discriminatorio e denigrante, con note ingiustificate.
Sulla base di queste presunte mancanze, i genitori hanno quindi denunciato la scuola chiedendo un risarcimento di 30mila euro di danni: il Tar, però, non è del medesimo parere e ha rigettato il ricorso, costringendo la mamma e il papà di questo studente a risarcire di 2mila euro la scuola e il Ministero dell’Istruzione.

Il parere dei giudici amministrativi
Secondo i giudici amministrativi, il ragazzo durante l’anno scolastico 2021/2022 ha avuto ogni possibilità di recuperare tutte le insufficienze prese durante il primo quadrimestre e, nonostante queste, i voti hanno continuato a peggiorare, determinando l’inevitabile bocciatura.
“Le censure dei genitori sono finalizzate a ottenere una indagine di tipo penalistico a tutto campo sull’operato dei docenti nei rapporti con l’alunno, il che è inammissibile” hanno poi aggiunto i giudici, sottolineando che il ricorso è infondato e quindi non accettabile. Per i genitori dello studente, quindi, cambia completamente lo scenario: ora dovranno accettare la bocciatura del figlio e, soprattutto, risarcire le parti considerate offese.