Criptovalute, chi le usa ha un segreto che non vuole farti sapere: ecco il suo sistema legale per non pagare più 1€ di tasse

Criptovalute, chi le usa ha un segreto che non vuole farti sapere: ecco il suo sistema legale per non pagare più 1€ di tasse

Bitcoin (Pixabay) - il democratico.it

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Bitcoin (Pixabay) – il democratico.it

Chi usa le criptovalute può utilizzare un sistema legale che gli consente di non pagare le tasse. Così facendo può anche evitare il sequestro.

Le criptovalute sono delle monete digitali, che però non si appoggiano alle banche per verificare le transazioni.

La loro natura è infatti di forte impatto sull’economia, sulla finanza, sulla tecnologia e perfino sul rapporto con il Fisco.

Nonostante siano oggetto di scambio nelle transazioni non possono infatti essere sequestrate. La stessa legge lo specifica.

Un evasore quindi, sebbene venga condannato per il suo atto illecito, potrebbe conservarle lo stesso, se converte il proprio denaro in moneta digitale.

Nonostante l’illecito, le criptovalute non possono essere oggetto di sequestro

C’è una ragione che spiega il motivo per il quale le criptovalute non possono essere oggetto di sequestro, sebbene queste siano comunque delle monete.

La stessa Corte di Cassazione lo ha stabilito, rivoluzionando quello che è il concetto per equivalente. “Brocardi.it” scrive che questo “è una misura cautelare prevista dalla legge italiana, che consente di sequestrare beni di valore corrispondente al profitto al vantaggio economico ottenuto attraverso un reato“, che può anche essere fiscale, se si pensa a una mancata dichiarazione oppure a una falsa dichiarazione. Le criptovalute però non rientrano tra questi beni.

Tre criptovalute
Criptovalute (Pexels) ildemocratico.it

Delle monete non sequestrabili

Sebbene le criptovalute siano delle monete digitali, non è possibile però identificarle come monete vere e proprie. Hanno un valore digitale, ma non sono valute, né dal punto di vista giuridico né come normale mezzo di pagamento.

La legge quindi, sebbene consenta di bloccare beni o denaro che equivale al profitto che deriva da un reato, non considera i profitti dei reati investiti in criptovalute sequestrabili. Per questo si può dire che chi possiede criptovalute, può “commettere reati senza pagare denaro“. Con la sentenza n. 1760, la Cassazione stabilisce che i  ricavi degli illeciti che vengono convertiti in criptovalute restano infatti nelle disponibilità di chi evade, sebbene venga eseguita la sentenza di condanna.