Pizzaioli, camerieri ma non solo: quali sono i lavoratori introvabili nel 2025. L’allarme di Confcommercio

I lavoratori introvabili nel 2025: l'allarme di Confcommercio (ildemocratico.com / pexels)
Mancano camerieri, pizzaioli e non solo: quali sono i lavoratori più difficili da trovare
Sono anni di grande rivoluzione, quelli che stiamo vivendo. Dal punto di vista economico, non si può di certo dire che il periodo sia florido: l’inflazione è alle stelle e i beni di prima necessità costano sempre di più, a fronte di stipendi sempre uguali a sé stessi e, in generale, una situazione lavorativa ed aziendale che, anche su larga scala, non promette niente di buono.
I giovani, quindi, stanno lentamente ma progressivamente cambiando il proprio punto di vista e, anziché dedicare la loro intera vita al lavoro e al tanto agognato posto fisso, sono disposti a svolgere professioni più flessibili che gli lascino tempo e spazio per sé e per i propri cari e che, potenzialmente, gli consentano di guadagnare di più a parità di tempo trascorso sul lavoro.
Tutto ciò, però, ha delle conseguenze: alcuni lavoratori sono sempre più introvabili e, per gli imprenditori del settore, questo è un gran problema. Confcommercio parla quindi di “mismatch” o, in italiano, disallineamento tra domanda e offerta di lavoro: ecco qual è il punto della situazione.
Camerieri, pizzaioli e macellai: i professionisti che non ci sono più
Secondo Confcommercio, nel 2025 i settori della ristorazione e del commercio dovranno affrontare le difficoltà relative alle difficoltà di reperimento di ben 258mila lavoratori: il dato è in crescita del 4% rispetto all’anno scorso e, di fatto, rischia di frenare alcuni dei comparti più importanti dell’economia italiana. Le figure più difficili da trovare sono quelle dei commessi professionali del settore moda e abbigliamento e le figure specializzate come quella del macellaio, del gastronomo, dell’addetto al pesce.
Sempre più rari, poi, anche gli addetti alla pulizia delle camere, i cuochi e i pizzaioli, i camerieri, i gelatai e i barman, quindi più o meno tutti i professionisti del settore della ristorazione. Il motivo di questa scarsa presenza professionale non è univoco ma va ricercato nelle insoddisfacenti prospettive di crescita professionale, da inserire all’interno di una mansione che, anche solo dal punto di vista degli orari, è estremamente richiedente.

Le cause del dismatch professionale
Secondo Confcommercio, innanzitutto tra i motivi di questo calo di figure professionali c’è il calo demografico nelle fasce più giovani della popolazione, ma hanno un netto peso anche i sempre più evidenti cambiamenti nelle preferenze occupazionali da parte dei potenziali lavoratori. La situazione, però, sembra non avere una soluzione almeno nel breve termine ed, anzi, è destinata a peggiorare.