Oggetti usati, se li hai venduti ora vai nei guai | Ti becchi una multa che ti prosciuga tutti i ricavi

Oggetti usati, se li hai venduti ora vai nei guai | Ti becchi una multa che ti prosciuga tutti i ricavi

Persona in negozio dell'usato (pexels) democratico.it

Hai venduto questi oggetti? Bene, spera che non ti scoprano o saranno guai seri per te e per il tuo portafoglio.

I mercatini dell’usato sono il paradiso di chi odia gli sprechi. In un mondo dove tutto viene gettato via con troppa facilità, queste fiere rappresentano un’alternativa intelligente. Magari hai un vecchio mobile, un cappotto che non metti da anni o un vinile che non ascolti più.

Invece di buttarli, puoi portarli in un mercatino dell’usato o partecipare a una fiera del baratto, dove lo scambio è alla base di un’economia più sostenibile. Qui si trova di tutto, dagli oggetti vintage a pezzi di arredamento ancora in ottime condizioni, spesso a prezzi stracciati.

Non solo si risparmia, ma si dà anche nuova vita a cose che altrimenti finirebbero in discarica. Un altro modo intelligente è quello di riparare gli oggetti usati, che molto spesso hanno una durata e longevità superiore a quanto si possa credere, se solo si facesse più attenzione.

Perché buttiamo tutto?

Eppure, la globalizzazione e il consumismo ci hanno insegnato l’opposto. Il nuovo è meglio dell’usato, il vecchio è sinonimo di scarso valore. Comprare e ricomprare è diventato lo standard, alimentato dalle pubblicità e dalle logiche di mercato. Ciò accade soprattutto nell’ambito tech.

Possedere l’ultimo modello di smartphone infatti o cambiare auto ogni pochi anni è considerato normale, mentre acquistare di seconda mano è spesso visto come una scelta di ripiego. Questo pregiudizio ha portato a una cultura dello spreco che sta diventando insostenibile. Fortunatamente c’è chi vende e compra usato, ma attenzione. Potrebbe essere multato.

Attenzione a cosa compri e vendi ché puoi essere multato
Donna che compra usato (pexels) democratico.it

Le multe per chi vende oggetti usati

Ne parla Money.it. La vendita di oggetti usati online nasconde delle insidie. Se vendere occasionalmente qualche vestito o accessorio su Vinted o Wallapop è legale, chi supera i 30 oggetti venduti e i 2000 euro di incasso annuo rischia sanzioni. Secondo la normativa UE, chi rientra in questi parametri sta effettuando commercio abituale e deve aprire partita IVA, dichiarando i ricavi allo Stato. Erroneamente, è luogo comune pensare che la partita IVA debba aprirla solo chi supera i 5000 euro di incasso, ma non è così: riguarda la modalità di vendita, se abituale o meno.

Ma non si tratta solo di Vinted e Wallapop: anche piattaforme come eBay, Etsy, Vestiaire Collective, Amazon e persino Airbnb devono comunicare alle autorità fiscali le vendite dei propri utenti. Una volta superati certi limiti di transazioni o guadagni, viene richiesto di compilare un modulo con i propri dati fiscali. Questo non significa automaticamente che si debbano pagare tasse, ma la verifica dipende dalla normativa del paese di residenza. Chi pensa di poter vendere senza regole rischia multe salate: meglio informarsi ché l’Agenzia delle Entrate è in agguato.