Svolta nel caso Liliana Resinovich, la perizia sul corpo parla chiaro: la morte è avvenuta per soffocamento

Liliana Resinovich, svolta nel caso: gli esiti della perizia sul corpo (ildemocratico.com / Foto da Facebook @Liliana Resinovich)
Parla chiaro la perizia sul corpo di Liliana Resinovich: gli esiti degli studi di Cristina Cattaneo
Liliana Resinovich, scomparsa da Trieste il 14 dicembre 2021, viene ritrovata il 5 gennaio successivo senza vita nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste con due sacchetti trasparenti fissati al collo con un cordino. Il corpo era contenuto in due sacchi neri, quelli per la raccolta differenziata, uno infilato dall’altro e l’altro dal basso.
Le indagini sono iniziate subito ma, dopo mesi di analisi, la Procura ha sostenuto la tesi del suicidio ed ha quindi chiesto l’archiviazione del caso. A distanza di anni, però, il giudice per le indagini preliminari Luigi Dainotti ha riesumato il corpo e riaperto il caso, sottoponendo la salma all’occhio esperto ed attento della patologa forense Cristina Cattaneo.
Ecco cos’è emerso dall’analisi svolta dalla scienziata, nota per aver lavorato ad alcuni dei più importanti casi di cronaca nera del nostro paese come quello della morte di Yara Gambirasio a Brembate Sopra, nel bergamasco.
Cosa rivela la perizia sul corpo di Liliana Resinovich
Affidata alla pm Maddalena Chergia il 26 gennaio 2024, la perizia svolta sul corpo di Liliana Resinovich ha di nuovo sollevato il velo su questo caso mai risolto. Le analisi, condotte da Cristina Cattaneo con i medici legali Biagio Eugenio Leone, Stefano Tambuzzi e con l’entomologo Stefano Vanin, erano volte a stabilire la data della morte della donna, nonché la natura delle lesioni trovate sul suo corpo. Gli studi effettuati hanno quindi rivelato che Liliana Resinovich, a differenza di quanto sostenuto inizialmente, sarebbe morta soffocata e non si sarebbe tolta la vita.
Durante l’autopsia, inoltre, sarebbe emersa secondo alcune indiscrezioni anche un’altra ferita, mai notata fino ad oggi: una frattura lieve alla lamina della seconda vertebra toracica che potrebbe risalire a poco prima del decesso.

Cosa succederà adesso
Queste novità, come sottolinea la Procura di Trieste in una nota divulgata alla stampa, comportano una “profonda rivalutazione dell’intero procedimento“. Ad avere in mano la guida del fascicolo è il facente funzioni Federico Frezza, che ha preso in mano il caso dopo che il primo pm ha lasciato il servizio a Trieste.
Al momento, i soggetti sotto la lente d’ingrandimento sono sempre e solo due: Sebastiano Visentin, marito della donna e presente con lei nella fotografia con le tute ed i caschi da ciclismo e Claudio Sterpin, amico della donna e suo presunto amante.