Sinner, stop squalifica: “Non ha colpe” I Altro che critiche o patteggiamento

Sinner, stop squalifica: “Non ha colpe” I Altro che critiche o patteggiamento

Jannik Sinner (Fonte: Instagram @janniksin) - www.ildemocratico.com

Cosa vuol dire che Sinner non ha colpe e che lo stop squalifica è da rivedere?

Jannik Sinner è uno dei tennisti italiani più talentuosi di sempre, sia a livello di grandi della storia che in merito ai suoi coetanei. Nel 2024 è diventato il primo tennista italiano e anche il 29° al mondo che ha raggiunto il primo posto al ranking ATP in singolare.

Per non parlare di quei 19 titoli vinti nel circuito maggiore che l’hanno eletto come uno dei tennisti italiani più vittoriosi nella storia, conquistando anche la Coppa Davis nel 2023 e nel 2024. A sorprendere è anche la sua giovane età e la sua grinta che gli hanno fatto raggiungere dei livelli che molti suoi colleghi più grandi di lui non hanno mai vissuto.

Ultimamente però si è parlato di lui soprattutto per quel caso di doping che l’ha colpito. Sveliamo il motivo per cui si legge che lo stop della sua squalifica sarebbe da rivedere, a prescindere dal patteggiamento. Facciamo chiarezza.

Il caso di Jannik Sinner

Jannik Sinner è uno dei tennisti più bravi della storia e il suo nome sarà ricordato per sempre al fianco di altri grandi che come lui hanno dato lustro all’Italia. Il suo nome attualmente, oltre ad essere legato ai vari premi e riconoscimenti ottenuti è anche incluso in quell’indagine antidoping per il caso Clostebol. La Wada ha accettato: “la spiegazione dell’atleta sulla causa della violazione, così come delineata nella decisione di primo grado…(riconoscendo, ndr) che il signor Sinner non aveva intenzione di imbrogliare e che la sua esposizione al clostebol non ha fornito alcun beneficio in termini di miglioramento delle prestazioni ed è avvenuta a sua insaputa a causa della negligenza dei membri del suo entourage…”.

Da questa storia, Sinner dovrà stare fermo per tre mesi, tornando a competere a maggio agli Internazionali d’Italia a Roma, in vista del Roland Garros. Oltre a questo periodo buio, Sinner dovrà dire addio anche a Cahill, il quale non farà retromarcia sulla sua scelta: “Dopo tre o quattro anni è il momento per qualcun altro, una voce diversa, un’ispirazione diversa…”.

 

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Le critiche dopo il patteggiamento

Dopo lo stop di Jannik Sinner e quella squalifica per tre mesi, l’opinione pubblica si è divisa, c’è chi gli va contro e chi ha preso le sue difese. Nel mondo del tennis, sono stati molti i suoi colleghi che non hanno digerito quella che a detta loro sarebbe una punizione blanda. Molti i commenti rilasciati da quello di Djokovic: “La maggior parte dei giocatori sente che c’è del favoritismo. Se fosse successo a qualcun altro, forse la punizione sarebbe stata più dura”, a Zverev: “Tre mesi? Non credo che questa sia una vera punizione. Non invia il messaggio giusto”.

Dall’altra parte troviamo i suoi fan che sui social hanno scritto: “Non ha colpe”, sostenendo quindi che la sentenza non sia stata giusta. Per non parlare di coloro che ritengono che sia il sistema antidoping ad essere strutturato male e non equo tra chi è più famoso e chi no. A tal riguardo ha voluto commentare anche Vallverdu: “I veri perdenti qui sono Jannik Sinner e il tennis. Dovremmo concentrarci sui processi e sulle regole delle agenzie antidoping piuttosto che sul giocatore che ne è vittima”. Come finirà questa storia?