Ufficiale: sì al LICENZIAMENTO IMMEDIATO in caso di MALATTIA I Passa la legge ‘ammazza-dipendente’, c’è la sentenza

Ufficiale: sì al LICENZIAMENTO IMMEDIATO in caso di MALATTIA I Passa la legge ‘ammazza-dipendente’, c’è la sentenza

Licenziamento (pexels) democratico.it

La legge che tutti temevano è arrivata anche in Italia: ecco che cosa ti aspetta se ti capita di beccare l’influenza.

Trovare un lavoro che paghi bene fin dall’inizio? Un obiettivo irraggiungibile per molti. Gli stipendi di partenza sono spesso ridicoli e la famosa gavetta sembra un tunnel senza fine. Il costo della vita aumenta, le spese si accumulano e, ciliegina sulla torta, la pressione fiscale sale di oltre l’1%.

Lavoriamo per pagare le tasse, mentre il tanto agognato stipendio dignitoso resta un sogno. I giovani cercano opportunità, ma tra contratti a termine e retribuzioni basse, il futuro sembra sempre più incerto. Nel frattempo, chi lavora in proprio si scontra con una burocrazia soffocante e tasse che sembrano moltiplicarsi dal nulla.

E mentre il mondo rovina su sé stesso a causa di emergenze climatiche, guerre ed equilibri politici internazionali ormai sottili e delicatissimi, ecco che in Italia non si accenna a un reale miglioramento da un punto di vista meramente economico.

Sindacati e pubblico impiego

Se nel privato il rischio di restare senza lavoro è una costante, nel pubblico è un altro mondo. Il posto fisso è praticamente blindato: difficilmente si perde il lavoro, grazie alle numerose tutele sindacali. I sindacati svolgono un ruolo cruciale nel garantire diritti ai lavoratori, ma c’è anche chi pensa che a volte queste tutele siano eccessive.

Infatti, capita che nel pubblico si assista a situazioni in cui l’efficienza viene messa in secondo piano rispetto alla sicurezza del posto di lavoro. I contratti collettivi, le tutele legali e la stabilità lavorativa fanno del settore pubblico un’ancora di salvezza per chi cerca una carriera senza troppi scossoni. Almeno finora.

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Persona che raccoglie effetti personali (pexels) democratico.it

Se ti ammali sei licenziato?

Ma attenzione, perché dal 2025 le cose potrebbero cambiare. La Cassazione Civile, nello specifico la sezione dedicata al lavoro, ha stabilito che sarà legittimo il licenziamento per giusta causa per chi presenta certificati di malattia falsi. Tradotto: chi bara rischia di perdere il lavoro. La Corte d’appello di Roma ha già respinto il ricorso di un lavoratore licenziato per aver giustificato assenze con documenti falsi. Il caso ha coinvolto più persone, inclusi alcuni medici, facendo scattare anche un’indagine penale.

Il punto chiave della sentenza è il danno al rapporto di fiducia tra datore di lavoro e dipendente: mentire sulla propria assenza significa mancare di rispetto all’azienda e ai colleghi. Questa decisione potrebbe rappresentare una svolta epocale, ponendo fine a certe furbate che per anni hanno garantito impunità a immeritevoli. La sentenza ribadisce che il lavoratore non deve solo evitare di falsificare certificati, ma anche non trarre vantaggio da documenti non autentici. Insomma, la pacchia è finita. La notizia è stata diffusa da eclavoro.it.