“Il capo è costretto a pagarti la vacanze”: Ufficiale, da Marzo non può rifiutarsi I Scegli tu il periodo e il posto

Vacanze pagate (Fonte: Canva) - www.ildemocratico.com
Veramente il titolare è costretto a pagarvi le vacanze da marzo in poi? Facciamo chiarezza.
“Il lavoro nobilita l’uomo” diceva Charles Darwin, ma anche stare in spiaggia sorseggiando un drink ci fa sentire migliori. Per questo motivo esistono le ferie nell’arco dell’anno, soprattutto quelle concentrate del periodo estivo.
Non si può lavorare ininterrottamente 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, in quanto l’efficienza di ogni singolo lavoratore va sempre più a scemare, quando non si può riposare in maniera adeguata, “staccando la spina” dalla routine di tutti i giorni, per qualche settimana.
Partire per le vacanze estive si sa, ha un costo, motivo per cui molti, iniziano a risparmiare dall’anno prima pur di riuscire a partire nei mesi caldi. Se vi dicessimo però che il vostro titolare è praticamente costretto a pagarvi le vacanze da marzo in poi, cosa ne pensereste?
Il pericolo del burn-out
L’articolo 23, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dice: “Il dipendente ha diritto, in ogni anno di servizio, ad un periodo di ferie retribuito”, il numero di queste variano dai giorni settimanali lavorati e dalle indicazioni presenti nel contratto, generalmente si dovrebbe passare da 28 giorni se si lavora 5 giorni a settimana a 32 giorni se ne lavorate 6. Molti sottovalutano le ferie, ma sono fondamentali per evitare il fenomeno sempre più diffuso del burn-out, letteralmente “bruciato”, “esaurito”, come riporta l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, deriva dallo stress cronico associato al contesto lavorativo, che il lavoratore non riesce più a gestire.
I sintomi di questa sindrome sono vari, si passa dall’affaticamento, alla delusione, al senso di logoramento, all’improduttività, per arrivare poi a fenomeni depressivi nei casi peggiori. Le strategie per superare tutto questo è sicuramente cercare di modificare le proprie abitudini lavorative, ritagliandosi momenti per se stessi, così come abbracciare la psicoterapia cognitiva comportamentale, grazie alla quale potrete contrastare lo stress quotidiano. Capite bene dunque, quanto sia fondamentale prendersi dei giorni di ferie, anche se sappiamo tutti quanto sia poi difficile rientrare al lavoro dopo le vacanze.

Le ferie pagate
Cosa vuol dire che il titolare è costretto a pagarvi le vacanze da marzo, in quanto vi basterà scegliere soltanto il periodo e il posto? Ebbene, come rivelano da lagazzettadimassaecarrara.it, questa possibilità ce l’hanno tutti coloro che hanno aderito alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali del Fondo Credito Inps. Come possiamo leggere sul portale dell’Ente: “eroga numerose prestazioni creditizie e sociali ai dipendenti pubblici, i quali versano al Fondo stesso un’apposita contribuzione”.
Questo fondo mutualistico è aperto a tutti i lavoratori pubblici e attraverso di esso potrete accedere a svariate agevolazioni, come per esempio mutui e prestiti a tassi agevolati, borse di studio e così via, fino ad arrivare a soggiorni estivi. Indirettamente quindi è come se fosse il vostro datore di lavoro a pagarvi le ferie, visto che questo fondo lo pagate con le vostre risorse e lo stipendio è proprio lui a versarvelo.