Tira un calcio ad un’automobile, poi si sdraia a terra e chiede aiuto: “Sono stato investito!”. È una truffa: occhi aperti

Tira un calcio ad un'automobile, poi si sdraia a terra e chiede aiuto: "Sono stato investito!". È una truffa: occhi aperti (ildemocratico.com / pexels)
Calcia l’auto, poi si sdraia e chiede aiuto: state attenti, potrebbe essere una truffa
Una delle insidie più frequenti e più pericolose all’interno della nostra quotidianità è quella delle truffe. Oggi come oggi, infatti, ce n’è di ogni tipo: da quelle che si muovono citofono per citofono e prendono la forma di finti venditori, assicuratori o agenti dell’Enel o di qualche compagnia del genere a quelle che invece viaggiano online, tramite e-mail finte o messaggi insidiosi.
Nelle ultime ore, a Torino, ne è stata segnalata una nuova: questa volta siamo per strada, nel traffico congestionato dell’ora di punta o nel parcheggio di un frequentato supermercato, dove di certo il caos regna sovrano così come la frenesia di chi si trova in auto. Ecco in cosa consiste questa nuova truffa: potreste cascarci anche voi, soprattutto se siete di buon cuore.
Nuova truffa: finge di essere stato investito e vi frega
In queste ore, la polizia locale di Torino sta indagando su un uomo che raggira gli automobilisti traendoli in inganno e fingendo di essere stato investito. La modalità è sempre la stessa: prima si avvicina ad un’auto, poi le tira un calcio al cerchione, alla gomma o alla fiancata e infine cade a terra chiedendo aiuto e informando i passanti di essere stato investito. La cornice è ben organizzata: spesso si presenta a chi si presta ad aiutarlo con gli abiti macchiati di rosso per fingere una ferita sanguinante o con i pantaloni strappati.
A quel punto, però, chi si ferma per soccorrerlo cade nella sua trappola, soprattutto se a prestare aiuto è il conducente dell’auto che il truffatore ha preso a calci. Per risolvere la questione, infatti, propone all’ignaro automobilista un risarcimento in denaro e, in alcuni casi, si offre anche di accompagnarlo al primo bancomat.

La denuncia e le indagini
Sono già una decina le segnalazioni che sono arrivate ai Carabinieri di Torino. Gli agenti, con i colleghi del reparto operativo speciale, hanno quindi già individuato e denunciato il presunto colpevole, riconosciuto anche da diverse vittime: si tratta di un uomo di circa 60 anni, alto e magro, con una leggera stempiatura e spesso vestito con abiti eleganti. A volte, sopra gli abiti, indossa un cappotto altrettanto elegante.
Secondo quanto ricostruito fino ad oggi sembra che la zona in cui opera è quella del centro e del nord della città, seguendo corso Francia e corso Regina Margherita.