“Prestami casa tua, così non paghi l’IMU”: è tutto legale I Se non ci risiedi non possono farti nulla, lo dice la Cassazione
Come non pagare l'IMU (Fonte: Canva) - www.ildemocratico.com
Lo dice la Cassazione, se non risiedi a casa tua non devi pagare l’IMU, ecco che cos’è emerso.
L’IMU è quell’Imposta Municipale Propria obbligatoria da versare al proprio Comune di residenza dal proprietario dell’immobile. A essere esclusi da questo pagamento, tra le varie categorie, ci sono i proprietari di prima casa, in quanto l’abitazione principale è uscita da questo obbligo.
Il pagamento invece è dovuto da coloro che posseggono fabbricati, esclusa l’abitazione principale, aree fabbricabili e terreni agricoli. Inoltre, in merito all’abitazione principale, sappiate che chi dispone di un immobile considerato signorile, dovrà comunque versare la suddetta tassa.
In questo caso invece, non dovete pagare l’IMU se non risiedete più in casa. Ecco come fare per poter iniziare a risparmiare annualmente un bel gruzzoletto, lo dice la legge.
Chi deve pagare l’IMU
L’IMU come dicevamo è quella tassa obbligatoria da versare da tutti coloro che sono proprietari di fabbricati, aree fabbricabili, terreni, a esclusione di chi è proprietario di abitazione principale e ancora di chi è titolare del diritto reale di usufrutto verso uso, superficie, enfiteusi, oppure il coniuge assegnatario della casa coniugale dopo la separazione legale e così via.
Per tutti questi e anche altri casi, il cittadino potrà decidere di pagare questo tributo o in un’unica soluzione o in due rate, divise equamente, sempre mediante l’F24 già compilato con la cifra da pagare, inviato al cittadino dal proprio Comune di residenza. La data di pagamento dovrà essere quella del 16 giugno, se si paga in un’unica soluzione e quelle del 16 giugno e 16 dicembre, se si paga in due volte.
Chi non deve pagare l’IMU
Eravate a conoscenza del fatto che se prestate casa vostra, senza risiederci più, non dovete più pagare l’IMU? A spiegare questa circostanza ci hanno pensato da brocardi.it, dove è possibile evincere che, nel momento in cui il proprietario, attraverso una scrittura privata, cede a un familiare o a un amico, il diritto di abitazione del proprio immobile, questi non dovrà più corrispondere l’imposta obbligatoria al Comune, come rivela la Corte di Cassazione con l’ordinanza n.4329/2025.
Questa nuova situazione che si viene a creare deve essere comunicata prima dell’inizio dell’anno fiscale al Comune, in modo che l’ente inoltrerà il pagamento a chi vive realmente in casa, senza chiedere più nulla al proprietario. Ricordatevi inoltre che tale scrittura privata andrà comunque registrata presso l’Agenzia delle Entrate al costo di 200 euro, prima di essere comunicata al Comune, soltanto in questa maniera, lo scritto, pur non essendo redatta da un notaio, risulterà valida a tutti gli effetti.