“Devi ridarci indietro tutta la NASPI”: Comunicato KILLER di INPS: da Aprile OBBLIGO di restituire i soldi della ‘disoccupazione’ I Finisci in miseria

La restituzione della Naspi (Fonte: Canva) - www.ildemocratico.com
In questi casi particolari, l’INSP potrebbe richiedervi indietro la NASPI, dovendo quindi dire addio ai “soldi della disoccupazione”.
Viviamo continuamente appesi ad un filo, in quanto da un giorno all’altro, tutto potrebbe cambiare. Un po’ come le Parche insegnano, il filo della vita, potrebbe essere tagliato da un momento all’altro, in quanto il destino è totalmente imprevedibile.
Il lavoro è uno di quegli elementi che ci permettono di sperare di vivere quella vita, nella maniera più decorosa possibile. Quando questo viene a mancare però, in determinate circostanze, lo Stato vi aiuta per massimo due anni, con la NASPI.
Questo reddito mensile limitato però, potrebbero richiedervelo indietro dall’INPS, qualora non rispettaste determinati parametri richiesti dall’ente. In questa maniera, potreste dover dire addio ai “soldi della disoccupazione”.
Come avviene il recupero della cifra della NASPI
Prima di svelarvi il motivo per cui questa cifra vi potrebbe essere portata vita, volevamo parlarvi della modalità con cui l’INPS potrebbe riscattarlo. Come dicevamo quindi, ci sono requisiti ben precisi che il lavoratore che ha perso il lavoro dovrà avere, per poter ottenere l’indennità mensile di disoccupazione. Qualora i parametri non venissero rispettati, l’ente potrebbe rivolere quella cifra indietro, avviando quindi una procedura di recupero, notificandolo ai cittadini. Il rimborso potrebbe avvenire tramite compensazione, cioè l’ente previdenziale tratterrà gli importi che dovete restituire, direttamente dalle prestazioni lavorative o pensionistiche future.
Se l’importo è elevato, il cittadino potrà fare richiesta all’INPS di rateizzare la cifra, dovendo dimostrare di non poter elargire la somma in un’unica soluzione. Va precisato però, che l’ente potrà decidere di caso in caso, come procedere. Badate bene che se non provvedete alla restituzione o se comunque non vi sarete opposti mediante ricorso amministrativo entro 90 giorni dalla notifica di rimborso, l’ente potrà attivare la procedura di recupero coattivo.

Perché bisogna restituire la NASPI
Non tutti lo sanno, ma in alcune circostanze, i cittadini dovranno restituire all’INPS, la NASPI finora incassata, dovendo così dire addio ai “soldi della disoccupazione” percepita, dopo la perdita del lavoro. Sono principalmente tre i motivi per cui l’ente previdenziale potrebbe rivolere indietro i soldi:
- Pagamento errato avvenuto per sbaglio o per mancanza di requisiti richiesti;
- Il cittadino ha trovato un nuovo impiego e non l’ha comunicato all’INPS nei tempi e nei modi previsti;
- Pagamento ricevuto per indebita percezione. In questo caso, se si accerta che le informazioni fornite dal cittadino sono poi risultate false, si potranno avere problemi sia economici che legali.
Per questo motivo fareste meglio a conoscere tutte le norme per cui è previsto ricevere il noto indennizzo mensile di disoccupazione.