Hai avuto un infarto? Hai diritto all’ASSEGNO DI INVALIDITA’: è LEGGE, ma INPS vuole abrogarlo, fai in fretta

Hai avuto un infarto? Hai diritto all’ASSEGNO DI INVALIDITA’: è LEGGE, ma INPS vuole abrogarlo, fai in fretta

L'invalidità dopo l'infarto (Fonte: Canva) - www.ildemocratico

Se hai avuto un infarto, hai diritto all’assegno di invalidità da parte dell’INPS, anche se in questi casi potrebbe anche decidere di abrogarlo.

Quando si hanno determinate patologie invalidanti, l’INPS, dopo aver analizzato bene il caso, potrà decidere la percentuale di invalidità da assegnare al cittadino e l’importo dell’assegno d’invalidità da ricevere ogni mese. Questa prestazione economica, va appunto a favore dei soggetti che presentano incapacità totale o parziale di lavorare, necessitando quindi di un aiuto economico.

L’invalidità civile è riconosciuta a chi presenta menomazione intellettiva, fisica e/o psichica, che causa una permanente incapacità di lavorare non inferiore ad un terzo. La commissione medica dell’ASL, come vi dicevamo prima, valuterà caso per caso, decidendo la percentuale di invalidità da assegnare e la frequenza di controlli da ripetere, per modificare ed eventualmente rimuovere questo sussidio, qualora le condizioni del soggetto dovessero migliorare.

Non tutti sanno che anche in caso di infarto, il cittadino potrà avere diritto all’assegno di invalidità da parte dell’INPS, la cui Commissione però potrebbe decidere di abrogarlo, in presenza di questa situazione.

La percentuale di invalidità dopo l’infarto

Come vi dicevamo, anche l’infarto può dare una percentuale di invalidità al cittadino. A oggi sono 4 le classi in cui un paziente può essere inserito: Classe 1 (scompenso cardiaco asintomatico il cui grado di invalidità varia dal 21 al 30%); Classe 2 (scompenso cardiaco lieve, il cui grado di invalidità varia dal 41 al 50%); Classe 3 (scompenso cardiaco da moderato a grave, il cui grado di invalidità varia dal 71 all’80%) e infine, Classe 4 (scompenso cardiaco grave, il cui grado di invalidità è pari al 100%).

Per farvi un esempio, a un paziente che ha avuto uno scompenso cardiaco rilevante al quale è stata assegnata una Classe 3 e un’invalidità al 75%, spetteranno diversi benefici: assegno mensile di assistenza; esenzione dal ticket sanitario; concessione gratuita di ausili e protesi per la patologia accertata e così via.

Abrogare l'assegno di invalidità
Abrogare l’assegno di invalidità (Fonte: Canva) – www.ildemocratico.com

Quando l’INPS può revocare l’assegno d’invalidità

Non tutti ne sono a conoscenza, ma chi ha avuto un infarto, può avere diritto all’assegno di invalidità, in base alla classe di appartenenza, come vi abbiamo elencato nel paragrafo precedente. In alcuni casi però, l’INPS potrebbe decidere di abrogarlo da un momento all’altro. Sveliamo il motivo di questa scelta.

L’INPS come dicevamo, può ridurre o revocare l’invalidità, dopo che il paziente si è sottoposto ad una visita straordinaria, e ha ritenuto che la condizione del cittadino sia migliorata a tal punto da poter ottenere nuovamente la capacità lavorativa, in modo parziale o totale. In questo caso quindi, la persona non avrà più diritto a ricevere il sussidio mensile, come riportano da brocardi.it.