Affitti, 2000 euro di TASSE entro Aprile I Ufficiale na nota delle Entrate: e se non ti sbrighi a Giugno c’è il rincaro

Casa in affitto (Fonte: Canva) - www.ildemocratico.it
Ecco perché chi rientra in questa casistica di affitti rischia di dover pagare 2000 euro di tasse da qui a giugno, se non procede come da direttiva.
Sono molti i cittadini che decidono di fare il “grande passo”, cioè quello di andare a vivere da soli, o con il partner, o con dei coinquilini, optando però per la modalità di affitto. Non tutti infatti possono permettersi un mutuo “sulle spalle”.
Per un affittuario, scegliere una casa in affitto implica per lui una riduzione di tasse, rispetto a quando si apre un mutuo e si acquista una casa. C’è da dire anche che quell’immobile non sarà mai di proprietà di chi ci vive e in particolari circostanze potrebbe comunque ricevere lo sfratto o comunque il mancato rinnovo del contratto di locazione.
Eppure non tutti sanno, come da disposizione presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate, che chi rientra in questa casistica di affitto, se non effettua la giusta procedura, dovrà pagare 2000 euro di tasse da qui a giugno.
I tipi di contratto di affitto
Prima di proseguire con il discorso di apertura, vogliamo fare una breve panoramica sui principali contratti di affitto presenti in Italia. Ebbene, abbiamo il contratto di locazione a canone libero (il tipo di contratto più comune per l’affitto di immobili che vengono impiegati a uso residenziale e ha una durata di 4 anni, rinnovabile automaticamente per altri 4 anni), il contratto di locazione a canone concordato (questo contratto ha una durata di 3 anni, rinnovabile per altri 2 anni), i contratti di locazione transitori (sono contratti che hanno una durata variabile, che vanno principalmente da 1 a 18 mesi, utilizzati di frequente da studenti o lavoratori fuori sede), contratti di locazione per studenti universitari (la durata va dai 6 mesi ai 3 anni ed è specifico per gli studenti universitari).
Proseguendo troviamo, il contratto di locazione ad uso commerciale (è un tipo di contratto utilizzato per affittare locali ad uso commerciale, professionale o artigianale), il contratto di locazione ad uso turistico (utilizzato solo per affittuari che necessitano di affitti brevi, da 1 giorno a massimo 18 mesi, utilizzato solo per soggiorni turistici) e così via. Naturalmente ogni tipo di contratto viene regolato da specifiche normative che specificano i diritti e i doveri di entrambe le parti coinvolte.

La tassa di 2000 euro da pagare
Dopo aver analizzato i principali tipi di contratti di affitto presenti in Italia, cosa vuol dire che chi non rispetta determinati parametri dovrà pagare una tassa di 2000 euro da qui a giugno? Ebbene, come riportano dal sito dell’Agenzia delle Entrate gli intermediari che gestiscono il contratto di locazione breve (quindi contratti di affitto di immobili ad uso abitativo con una durata che non deve superare i 30 giorni), sono obbligati a inviare i dati all’ente dei vari contratti, entro il 30 giugno dell’anno successivo, pena una multa salata.
Infatti la mancata trasmissione dei dati porterà una sanzione che va dai 250 euro ai 2000 euro, cifra ridotta della metà se trasmessi entro quindici giorni dopo la data di scadenza. Inoltre, gli intermediari dovranno trattenere una ritenuta del 21%, come acconto sulle imposte da versare poi con F24, se ricevono somme di denaro in tal senso.