“Non scrivere su WhatsApp: il FISCO ti sta spiando”: Agenzia delle Entrate ti manda le cartelle debitorie se ti becca in chat

Come usare WhatsApp (Fonte: Canva) - www.ildemocratico.com
Il Fisco può controllare le conversazioni di WhatsApp per fare i controlli incrociati, ecco perché potrebbero arrivarti le cartelle debitorie.
WhatsApp è una delle app di messaggistica più usate degli ultimi anni, grazie alla sua facilità di utilizzo e al suo essere gratuita in tutte le sue funzioni. Per questo motivo sono molti che la scaricano dallo store sul proprio dispositivo.
Ormai è diventato un metodo comune per comunicare con amici, parenti, familiari e anche colleghi di lavoro. Grazie alla possibilità di inviare fotografie, video, audio, fare videochiamate e così via, è idonea a qualunque utilizzo.
Eppure non tutti sanno che WhatsApp o meglio le sue chat, potranno essere usate dal Fisco per fare i vari controlli incrociati in merito all’attività dell’utente. Ecco perché potrebbero arrivare delle cartelle debitorie.
La nuova funzione di WhatsApp
Prima di proseguire, a dimostrazione del fatto di quanto WhatsApp stia puntando sempre più verso un uso sicuro dell’app, mirato a proteggere il più possibile la privacy dei suoi utenti, sta testando una rivoluzionaria funzione. Come riportano da ispazio.net, l’ultima versione beta per iOS, rilasciata tramite TestFlight numero 25.10.10.70, potrebbe introdurre presto, come aggiornamento futuro, la possibilità di bloccare automaticamente il salvataggio dei contenuti multimediali sul dispositivo ricevente. In questa maniera quindi, se l’utente dovesse attivare questa opzione non obbligatoria, potrà essere tranquillo nel condividere foto e video, sapendo che questi non potrebbero essere salvati nella galleria del destinatario.
Oltre a questo, potrebbe essere inserito anche il blocco per l’esportazione dell’intera cronologia delle varie conversazioni, un’ulteriore misura aggiuntiva per tutti coloro che desiderano una comunicazione privata, confinata soltanto tra la chat dell’app. Questa funzione sarà opzionale e gli utenti potranno attivarla o disattivarla a loro piacimento e ogni modifica in tal senso verrà inoltrata a tutti i membri della conversazione (chat singola o gruppi), in modo che tutti siano a conoscenza della scelta presa dall’interlocutore. Non si sa ancora se e quando, questo nuovo aggiornamento sarà implementato nelle impostazioni, pare, che potrebbe non mancare ancora molto. Chissà se gli utenti l’apprezzeranno di più, rispetto all’introduzione dell’I.A. di Meta?

I controlli del Fisco su WhatsApp
Veramente il Fisco potrà utilizzare le conversazioni su WhatsApp per effettuare controlli incrociati e inoltrare cartelle debitorie? Ebbene, come riportano da ilfogliettone.it, la Corte di Cassazione italiana, dopo la sentenza n.1254 de 2025, ha confermato proprio questa affermazione. Da quel momento in poi, i messaggi che vengono scambiati su WhatsApp, potranno essere usati come prova nei controlli fiscali posti dall’Agenzia delle Entrate, per la lotta contro l’evasione fiscale. In caso di verifica quindi, le autorità potranno controllare i dispositivi dei diretti interessati e verificare tra le conversazioni se sono presenti prove che definiscono un utente un evasore, nonché verificare eventuali contabilità parallele o transazioni non dichiarate.
Badate bene che anche gli screenshot delle conversazioni incriminate, mantenute per esempio nella galleria dell’interlocutore possono essere utilizzate come prova, anche se il mittente ha eliminato la chat. Questo nuovo principio consente così agli ispettori tributari di estendere le loro verifiche anche ai dispositivi elettronici, ottenendo maggiore flessibilità nel portare a compimento il loro lavoro. Questa nuova possibilità, dovrebbe far capire ancora di più ai cittadini l’importanza di rispettare la legge e soprattutto agire con la più totale trasparenza, soprattutto quando si tratta di attività economiche di ogni tipo.