“Salve, sono il corriere”: ma se rispondi ti fregano tutti i soldi dal conto I Non accettare mai queste chiamate o finisci alla Caritas

Corrieri sospetti (pexels) democratico.it
Incredibile ma vero: da adesso in poi bisogna stare attenti a tutto. Vedi bene a chi rispondi al telefono.
Una volta si usciva, si andava nei negozi, si chiacchierava con il commesso e si tornava a casa con le buste. Ora? Al massimo si apre una finestra. Ma non quella del soggiorno: quella del browser. Amazon, Zalando, Shein, Temu e compagnia bella hanno cambiato il modo in cui facciamo acquisti.
Un clic, una carta di credito e via. Nel carrello virtuale finisce tutto: dalla crema solare al robot da cucina, passando per le ciabatte col pelo che non hai mai chiesto ma che a 2,99€ sembrano pure un affare. Il risultato? Aspettiamo tutti con ansia il corriere.
Alcuni ti chiamano prima di arrivare, altri bussano e spariscono nel nulla come ninja. Alcuni ti lasciano il pacco davanti alla porta e fanno la foto come prova, anche se in quella foto si vede solo il gatto che dorme sullo zerbino. Insomma, è nata una nuova quotidianità, fatta di attese, tracking compulsivi e conversazioni sui generis.
Il dresscode del ricevente
Sui social è diventato virale: il meme dell’italiano medio che scende in pantofole a prendere il pacco. Ciabatte spaiate, tuta scolorita, capelli arruffati. Il corriere, ormai, non si stupisce più di nulla. Ne ha viste di tutti i colori, e spesso consegna pacchi a persone ancora in pigiama alle 14.30.
Il suo è un lavoro tosto: corse contro il tempo, citofoni rotti, scale senza ascensore e gente che ordina un divano al quarto piano senza avvisare. Eppure, sempre col sorriso. O quasi. Molti non sanno che i corrieri hanno una vita frenetica. Ma non è tutto.

Il corriere truffaldino
A volte non è il corriere a contattarti, ma un truffatore. E la scusa è sempre la stessa: “C’è un pacco in giacenza”. In tempi di shopping compulsivo, ricevere un SMS del genere non fa più notizia. Ma è proprio qui che si nasconde l’inganno. I truffatori sanno bene che ormai siamo condizionati a fidarci dei messaggi che parlano di consegne. Così inviano SMS o email che sembrano identici a quelli ufficiali dei corrieri. Dentro c’è un link, e appena ci clicchi sopra sei fregato.
Il sito a cui vieni reindirizzato è una copia perfetta di quelli reali. Ti chiedono di pagare una piccola cifra per sbloccare la spedizione, ma il vero obiettivo è rubarti i dati: numero di carta, credenziali bancarie, accesso ai portali pubblici. In pochi minuti puoi ritrovarti senza un euro sul conto, senza accesso all’INPS e con l’identità digitale compromessa. Non è un’esagerazione: ci sono casi documentati in cui sono spariti 1700€ in un lampo, stando a Ilgiornale.it. Il consiglio? Non cliccare su nulla se non sei sicuro al 100%.