“Non puoi più essere licenziato”: ufficiale, approvato il decreto LAVORO BLINDATO I E’ legge, se firmi non ti possono mandare mai via

Non ti possono licenziare (Fonte: Canva) - www.ildemocratico.com
In questo particolare contesto non ti possono licenziare, attivando così quello che è stato definito come decreto lavoro blindato. Ecco di cosa parliamo.
Nella vita bisogna lavorare per poter vivere, pare un eufemismo ma è la pura verità, in quanto è grazie allo stipendio che si prende ogni mese, che si può sopravvivere, tra tasse e spese varie. Non sempre però il lavoro trovato è amato dai lavoratori.
In quanto ci sono contesti lavorativi per cui i litigi sono all’ordine del giorno, così come casi di mobbing e altro ancora. Le dispute tra colleghi poi, sono all’ordine del giorno, per questo motivo non è sempre facile sopportare determinate realtà, dove si passano svariate ore della propria vita quasi tutti i giorni.
Per svariati motivi capita quindi che un lavoratore si licenzi o peggio ancora venga licenziato per determinate azioni commesse. Eppure in questo caso, non potrete più essere mandati via, per quello che è stato definito come decreto lavoro blindato. Ecco di cosa parliamo.
Quando un datore di lavoro può licenziare un dipendente
Un datore di lavoro può licenziare un dipendente a tempo indeterminato per due motivi principali: per giusta causa o per giustificato motivo. Al primo gruppo fanno parte a loro volta: insubordinazione, violenza o comportamenti intimidatori, assenza ingiustificata dal lavoro, violazione del patto di non concorrenza, inadempimento alle mansioni previste, comportamenti gravi che minano il rapporto di fiducia che si dovrebbe instaurare tra dipendente e azienda.
Al secondo gruppo invece fanno parte: comportamenti meno gravi rispetto al primo gruppo che precludono comunque la prosecuzione del rapporto di lavoro e ragioni interne aziendali legate all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro e al funzionamento dello stesso. Il licenziamento deve essere comunicato al lavoratore in forma scritta, indicando i motivi del recesso del contratto. Da quel momento il dipendente avrà 60 giorni di tempo, se ritenuto illegittimo di provare a impugnare il licenziamento, sarà poi chi di dovere a decidere in merito, verificando che non si siano verificate situazioni discriminatorie a livello razziali, o in base al sesso, all’ideologia politica o religiosa e così via.

Quando non ti possono licenziare
Capite le motivazioni per cui un datore di lavoro può licenziare un lavoratore a tempo indeterminato, è giusto sapere che in questo caso nessuno può mandarvi via, per quello che è stato definito come decreto lavoro blindato. Come riportato da circuitolavoro.it, ha fatto discutere un caso in cui un lavoratore è stato licenziato dopo aver mandato un messaggio offensivo nei confronti del titolare, in un gruppo chiuso di WhatsApp denominato “amici di lavoro”, in cui erano presenti un numero ridotto di colleghi.
Qui, uno dei partecipanti aveva informato il titolare, il quale aveva licenziato il dipendente. L’ex dipendente aveva così impugnato il caso, arrivando fino alla Corte di Cassazione, la quale ha definito illegittimo il licenziamento, visto che la comunicazione era avvenuta in confidenza e non rivolta al pubblica. Invocando quindi l’articolo 15 della Costituzione italiana che garantisce la protezione della segretezza delle comunicazioni che in questo caso è stata violata.