Gli ritirano la patente per guida in stato di ebbrezza, lui fa ricorso. La difesa davanti al giudice: “Era diarrea”

Gli ritirano la patente per guida in stato di ebbrezza, lui fa ricorso. La difesa davanti al giudice: “Era diarrea”

Gli ritirano la patente ma la riottiene: aveva la dissenteria (ildemocratico.com / ansafoto)

Prima l’addio alla patente, poi il ricorso: era colpa della dissenteria. Cos’è successo

Il 14 dicembre 2024 in Italia è entrato in vigore il nuovo Codice della Strada, cioè la versione con le modifiche proposte dal Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini e poi approvate in toto. Le novità riguardano soprattutto le pene previste per la guida in stato di ebrezza e sotto l’effetto di stupefacenti, nonché quelle per chi supera i limiti di velocità; altro cambiamento, però, è la normativa relativa alle sanzioni per eccesso di velocità registrato dagli autovelox.

A partire dal 14 dicembre, molti automobilisti hanno dovuto ridimensionare il piede sull’acceleratore, mentre altri hanno dovuto iniziare a darsi una regolata con l’alcol: chi viene fermato mentre è alla guida con un tasso alcolemico superiore a 0.5, infatti, rischia la sospensione della patente da 3 a 6 mesi, pena che si inasprisce man mano che il tasso sale.

A Viterbo, proprio il 14 dicembre un avvocato della zona ha subito il ritiro della patente per guida in stato di ebbrezza ma, presentato subito ricorso, l’ha poi vinto ottenendo di nuovo la licenza di guida: era tutta colpa della dissenteria.

La dissenteria e il ritiro della patente

Tutto è successo in pochi minuti. Il 14 dicembre, mentre era a bordo della propria auto, il legale aveva dovuto accostare a causa di un attacco di dissenteria improvviso. Proprio in quei secondi, però, una pattuglia si è avvicinata a lui e gli ha chiesto di sottoporsi all’alcoltest, che lui ha rifiutato nettamente: a quel punto, è scattato il ritiro della patente per guida in stato di ebbrezza, poiché il rifiuto equivale alla sanzione più elevata. Nel frattempo, un’auto guidata alla massima velocità ha letteralmente travolto le due automobili accostate per l’accertamento: gli agenti, quindi, hanno contestato al legale anche di aver provocato l’incidente.

Come riporta Repubblica, l’avvocato ha subito presentato ricorso davanti al giudice di pace ed ha spiegato di essersi accostato a causa di un malessere intestinale, probabilmente determinato da una congestione. Inoltre, la sua macchina era accostata in modo da non creare intralcio per la viabilità, fattore che quindi farebbe decadere anche l’accusa relativa all’incidente che ha coinvolto anche la pattuglia.

Uomo che guida
Gli ritirano la patente ma la riottiene: aveva la dissenteria (ildemocratico.com / pexels)

Accolto il ricorso

Il giudice di pace, ascoltate le sue motivazioni, le ha ritenute pienamente credibili e quindi ha accolto il ricorso. In questo modo, il legale viterbese è ritornato in possesso della sua licenza di guida, inizialmente sospesa per 4 anni e di fatto ha creato anche un precedente: d’ora in poi, questa sentenza potrebbe fare giurisprudenza.